Itinerari artistici

VILLA RONZANI


Dal nome della famiglia già proprietaria dell’edificio, ora appartenente al comune di Gruaro.La villa di Giai rappresenta uno dei migliori esempi architettonici di casa padronale riscontrabili nel territorio. Proprietari dell’immobile nel XIX secolo era la nobile famiglia friulana Sbroiavacca, detentrice di grandi fondi in Giai almeno dal Quattrocento. Finora il documento più antico che parla del palazzo dominicale data 1792. Attualmente è la degna sede della Biblioteca Comunale.


CHIESETTA DI SANT’ANGELO


Il primo documento che ci parla di questo sacello risale al 1602, da un’altra carta del 1606 apprendiamo che i gruaresi edificarono l’oratorio nel mezzo di una comugnetta chiamata paludus per una particolare devozione riguardo San Michele Arcangelo. Possiamo quindi affermare che l’edificio risale almeno al XVI secolo. Ancora nell’Ottocento era assai discosto dalle case del paese, circondato da strade, al centro di un importante incrocio; al giorno d’ oggi è integrato nella struttura urbana. Nonostante i notevoli danni causati dalla Grande Guerra conserva all’interno un affresco del 1616 che ritrae San Antonio Abate, santo un tempo popolarissimo perché invocato contro l’erpes zoster.


CHIESA DI SAN TOMMASO


E’ una delle più belle chiese del ‘400 esistenti in zona. L’attuale edificio risale al 1463. Lo stile predominante è il romanico. La facciata esterna, un tempo tutta decorata ad affresco, conserva sopra il portale una splendida lunetta raffigurante una Madonna in trono attribuita ad Andrea Bellunello. In alto, una cordonatura a cotto racchiude un elegante rosone a raggiera. 
Austero l’interno a navata unica con tetto a capriate e travi lignee poggianti su mensole di pietra. Le pareti, l’abside e l’arco a tutto sesto che separa l’aula dei fedeli dal coro sono tutti decorati con cicli d’affreschi (alcuni da poco scoperti) del XV sec. raffiguranti santi, miracoli, una mirabile crocifissione e una trinità. Possibili attribuzioni: il Bellunello e Gian Andrea da San Vito. Interessante è anche l’organo a canne del 1906.
 

CHIESA DI SAN GIUSTO


L’attuale fabbricato situato all’interno del capoluogo risale al XV secolo anche se ci sono prove dell’esistenza della chiesa già nel 1183. Uno dei due affreschi sulla facciata esterna raffigura il patrono San Giusto con a lato la chiesa stessa, il suo campanile e sullo sfondo la torre merlata del castello di Gruaro. Per alcuni è un chiaro riferimento all’ubicazione del fortilizio ora scomparso, che faceva parte del sistema difensivo dell’Abbazia di Sesto al Reghena durante l’età di mezzo. All’interno della chiesa sono conservati pregevoli affreschi del XV e XVII secolo.


CHIESA DI SANTA ELISABETTA



Con questo nome è noto l’antico oratorio di Boldara, sito lungo la strada che collega Portovecchio con Gruaro. La cappella è però dedicata alla “Visitazione”, ossia la visita che la Madonna fece a Santa Elisabetta quando seppe che era in attesa di quello che sarebbe diventato San Giovanni Battista.
 L’attuale struttura, risalente al XVI secolo, conserva all’interno un ciclo di affreschi realizzati nel 1646 da Cataldo Ferrari, pittore portogruarese che qui raggiunse i suoi livelli massimi d’ispirazione e tecnica. Le funzioni religiose vi furono celebrate fino ai primi anni Settanta, allorché l’ex scuola elementare della frazione fu adibita ai sacri riti.


CHIESA DI SAN GIOVANNI


L’attuale chiesa di Giai, dedicata al patrono San Giovanni Battista, è di origine recente. Fu infatti edificata nel 1912 sulle rovine di un antico oratorio risalente al 1321.


CHIESA DI SAN PIETRO


Antica chiesetta campestre, ora associata alla parrocchia di Bagnarola, ma un tempo appartenente per consuetudine alla chiesa di Bagnara. Lasciata per lungo tempo in stato di abbandono, anche per la sua insolita posizione geografica, è stata recentemente restaurata ed in parte ricostruita. Sembra risalga all ‘XI-XII secolo.

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